Al risveglio ci muoviamo nel traffico tentacolare di Los Angeles, immettendoci in uno lungo e infinito serpentone di auto per raggiungere Downtown, precisamente Pershing Square, dove scopriamo che il parcheggio costa 3$ ogni quarto d’ora (!!). Troviamo quindi un parchimetro in strada più abbordabile – anche se per sole due ore – per ricoverare la nostra Crazy. Iniziamo il nostro itinerario con l’Angels Flight Railway, una cremagliera che collega Hills Street a Califronia Plaza ed evita la salita a piedi, ma soprattutto in un minuto fa fare un tuffo nel passato a un costo irrisorio (1$); peraltro sembra che sia la più breve ferrovia al mondo! Nella parte superiore si procede verso la facciata reticolare del museo di arte contemporanea The Broad e quindi verso la caratteristica copertura in pannelli di acciaio inossidabile del Walt Disney Concert Hall, uno dei teatri più famosi del mondo ed uno dei poli culturali della città. Ciò che ci colpisce maggiormente è l’apparenza esteriore dell’edificio, che dà l’impressione di trovarsi di fronte a delle vele spiegate… suggestivo!

Torniamo al livello più in basso per ammirare l’One Bunker Hill Building, un palazzo meraviglioso in art decò che visitiamo anche all’interno, trattandosi della sede di una banca. Riprendiamo quindi l’auto per raggiungere il Municipio di Los Angeles; oltre ad essere un imponente edificio anch’esso in stile art decò, offre una possibilità che vale il viaggio, ovvero salire sulla sua alta torre e, dal ventisettesimo piano, godere di una stupefacente vista su tutta la città… il tutto gratuitamente! Nonostante un po’ di foschia, il panorama è davvero impareggiabile e spazia dalle colline di Beverly Hills alla famosa scritta Hollywood, dai grattacieli di Downtown poco lontani fino al traffico delle freeways che attraversano la città. Godiamo anche di uno spettacolare arrivo di un elicottero del LAPD sul tetto dell’edificio di fronte! Purtroppo, alla base del palazzo scorgiamo la solita distesa di tende dei senza tetto… non è molto diverso da San Francisco. E’ strano, proprio non riusciamo a ricordare questa situazione nella nostra toccata e fuga in città dieci anni orsono, forse perché ci eravamo limitati a un breve giro tra Santa Monica e Hollywood.

Ci spostiamo quindi verso l’area del Pueblo, centro della città sia sotto il dominio spagnolo che sotto quello messicano… l’atmosfera in Olvera Street è effettivamente molto latino-americana, tra bancarelle colorate e ristoranti messicani! Non possiamo quindi esimerci di pranzare a base di fajitas nel tipico locale de ‘La Golondrina’! Il sole si è fatto caldo ed il paradosso è che, dopo averlo così tanto desiderato, ora cerchiamo refrigerio all’ombra delle piante nella piazzetta dell’El Pueblo de Los Angeles Historical Monument e poi all’interno della bellissima stazione dei treni di Union Station. Grazie alla lettura di “Wasteland. Viaggio nella California dimenticata tra città fantasma e deserti addormentati” scopriamo un lato di Los Angeles davvero particolare (e sarà così anche per altri luoghi di questo viaggio). Questo libro è davvero prezioso, scritto da una ragazza italiana, trovato dopo vari studi su internet alla ricerca di particolarità e suggerimenti al di fuori dal comune… Rigorosamente a bordo della nostra auto, fendiamo infatti il distretto di San Pedro, in particolare percorrendo Skid Row e Towne Avenue, strade purtroppo note per il degrado che qui regna in termini di senzatetto, drogati, persone con disordini psicologici e chi più ne ha più ne metta. E’ davvero un panorama che stride all’estremo con i sfavillanti grattacieli di Downtown e, più in generale, con l’immagine che si ha di Los Angeles, fatta di spiagge e divi patinati del cinema. Ma anche questo è LA.

Cambiamo decisamente atmosfera e percorriamo le bellissime strade proprio ai piedi del Griffith Park con uno scopo ben preciso: raggiungere la residenza del nostro adorato Vasco; non chiedeteci come siamo riusciti a scoprirne l’indirizzo esatto… Sappiate che è stato fatto con mezzi legali e, soprattutto, che la Musla, in questo tipo di situazioni, dispiega tutto il suo talento alla Tom Ponzi! Ci pare di scorgere una macchina a nolo che, con a bordo facce italiane, sta percorrendo la nostra medesima strada (anche loro alla ricerca del Blasco?!) ma poi, ahi loro, nel dedalo di stradine tutte a curve e mega villoni che salgono verso la collina di Los Feliz, prendono una deviazione sbagliata… mentre noi, orgogliosi, arriviamo a destinazione! Sappiamo che il Blasco in questi giorni si trova da tutt’altra parte ma è comunque emozionante osservare a lungo la casa da fuori, combinando vari particolari trovati su internet per essere certi al 100% che si tratti di casa sua!! Dopo aver smaltito un po’ l’emozione, saliamo quindi al Griffith Observatory, più volte immortalato dal nostro amato nelle sue numerose storie in Instagram: oltre all’interessante interno del planetario, quello che colpisce da subito è la spettacolare vista che da qui si gode e che lo rende forse il luogo più panoramico di tutta la città… si ha davvero l’impressione di avere tutta LA in pugno! Inoltre, è circondato da numerosi sentieri per passeggiate e corse… bellissimo!

Tornare al nostro hotel si dimostra essere un viaggio infinito… Decidiamo di non percorrere le solite freeways intasate di traffico e optiamo invece per seguire a lungo la Western Avenue che, dritta come un fuso, taglia da nord a sud la città per più di 40 km (!!)… Attraversiamo zone tra loro molto diverse, comunità etniche come Little Armenia e Koreatown, fino a svoltare a destra in Venice Boulevard che finalmente ci riporterà al Ramada. E’ tardi, siamo cotti dal caldo e dal traffico e quindi decidiamo di esplorare a piedi i dintorni dell’hotel alla ricerca di un posto dignitoso in cui cenare lungo la Sepulveda Boulevard che ci appare come uno stradone gigante al pari di un’autostrada con nulla intorno… Grazie al cellulare, riusciamo a identificare il ‘Sage Plant Based Bistro Culver City’ un locale vegano da cui non ci aspettiamo poi molto. In realtà, quando lo avvistiamo, veniamo prontamente smentiti: il ristorante è davvero molto molto carino, brulica di gente e soprattutto ci offre piatti sani ma molto gustosi e sfiziosi in un ambiente davvero ben curato… cosa volere di più, calcolando anche che siamo a pochi passi dal nostro letto?

Itinerario: Ramada Culver City – Downtown – Griffith Park – Ramada Culver City (Km. 81)

Pernottamento: Ramada by Wyndham Culver City