Pure San Diego, che nel nostro immaginario ha sempre rappresentato la vera essenza californiana fatta di sole, caldo e surfisti, non risparmia un cielo plumbeo e una temperatura più primaverile che estiva; oramai tutte le nostre convinzioni su questo luogo stanno di volta in volta sgretolandosi! Prima tappa della giornata è Old Town San Diego, l’agglomerato storico della città con numerosi edifici in stile coloniale spagnolo; più che un centro storico, sembra quasi un parco tematico folkloristico con numerosi negozi e soprattutto molti ristorantini di cibo messicano. Peccato esserci arrivati prima delle 10 del mattino, quando ancora tutto è chiuso! Proseguiamo quindi per un’altra tappa immancabile della ‘shopping list’ della Musla, ovvero il Las Americas Outlet: gigantesco!! Da qui è già ben visibile il famoso muro che separa gli Stati Uniti dal Messico, la cui costruzione risale ai primi anni novanta.

Dopo le spese (pazze!), il tempo per fortuna si apre anche se non si può dire faccia caldo… 22-23 gradi con un venticello freschino! Percorrendo con Crazy una polverosa strada che costeggia il confine, notiamo che il muro si inerpica seguendo le alture del terreno e prosegue verso l’entroterra mentre noi, passando numerosi ranch, giungiamo al Border Field State Park. Tutto è come avevamo visto nelle foto: la recinzione prosegue per qualche decina di metri anche nelle acque agitate dell’oceano e numerose pattuglie di militari americani controllano la zona. Nei pressi dell’International Friendship Park riusciamo ad entrare in una sorta di zona cuscinetto e, attraverso un’enorme cancellata, a sbirciare la vita che scorre in terra messicana, mentre alcune persone si parlano tra loro ai due lati della recinzione. L’emozione è forte in quanto vi è un grandissimo contrasto tra i due mondi: da Tijuana si sente il vociare della gente e della musica proveniente da bar e ristoranti lungo la costa, mentre la parte statunitense è caratterizzata da una spiaggia deserta e selvaggia da sogno, attraversata da alcune persone in passeggiata a cavallo. La Musla sbircia tra le sbarre la vita messicana e, all’improvviso, due occhi le appaiono di fronte al di là della barriera… da infarto!

Torniamo sui nostri passi per fare tappa nel grazioso paese di Imperial Beach, non prima di aver fatto la conoscenza di ‘Manolo’, un supermercato fornitissimo con un’infinità di prelibatezze di tutti i tipi: da frutta e verdura dei produttori locali, pani di tutti i tipi e piatti pronti. Compriamo hummus, pane, frutta e risolatte che consumiamo poi in un parco da merende in riva al mare. Tutto perfetto! Imperial Beach è davvero un posto carino: non molto turistica ma autentica, con il solito molo in legno che sembra stare in piedi per miracolo: proprio di fronte a noi si sta svolgendo una predica religiosa sull’erba del parchetto mentre alcuni ne approfittano per giocare a cricket… Seguirà una sorta di rinfresco all’aperto offerto dalla comunità religiosa e noi ci divertiamo ad osservare come alcuni personaggi, in realtà poco interessati al messaggio religioso, non si facciano alcun scrupolo a scroccare il pranzo… insomma, tutto il mondo è paese!

Decidiamo di andare a fare mare verso Coronado e la scelta si rivela non essere delle migliori: percorrendo la State Route 75 verso nord, prima violiamo per sbaglio una zona militare in riva all’oceano (ma i militari ci avvicinano con gentilezza) poi ci tocca pagare ben 10 dollari per lasciare Crazy nel parcheggio della Silver Strand State Beach per poco più di due ore. La spiaggia è molto bella, ampia e lunghissima… ma l’acqua è gelida e il vento freddo; quasi rimpiangiamo il caldo estivo che, siamo sicuri, c’è in Italia in questo momento! Tornando verso San Diego ci imbuchiamo all’interno del Coronado Municipal Golf Course per scattare alcune foto allo scenografico San Diego Coronado Bridge e ne approfittiamo per fare considerazioni di tipo sociologico: troviamo infatti una correlazione tra ceto sociale e peso corporeo dei californiani (e forse questo vale per gli americani in genere)… più una persona appartiene a una classe sociale alta (in questo caso i soci del golf club), più questa è curata nell’aspetto, atletica e longilinea. Il resto della gente, invece, rasenta un’obesità che per noi italiani è davvero inimmaginabile! Alla sera ceniamo a Little Italy, al ‘Davanti Enoteca’… burrata intrisa nel pesto come antipasto e un discreto piatto di cacio e pepe a prezzi, come al solito, piuttosto sostenuti!

Itinerario: San Diego – Old Town San Diego – Confine con il Messico – Imperial Beach – Silver Strand State Beach – San Diego (Km. 93)

Pernottamento: Ramada by Wyndham San Diego Airport