Oggi ci aspetta il giro delle Lofoten ma purtroppo, al nostro risveglio, il cielo appare nuvoloso anche se non coperto come ieri, per fortuna non piove! Ci mettiamo subito in marcia e, per prima cosa, facciamo colazione a Svolvaer nella pasticceria del centro: spendiamo un capitale (l’equivalente di quasi 15 €) ma usciamo con la pancia piena e soddisfatti per i dolci assaggiati. Il giro inizia verso sud con una digressione sul promontorio di Henningsvaer; il paesino è alquanto carino e noi raggiungiamo la sua parte arroccata con il faro dalla quale si possono ammirare tutte le alture delle Lofoten. Proseguiamo poi verso sud raggiungendo Nusfjord, un insieme di poche case racchiuse vicino a una gola profonda dall’acqua verdissima alla quale, però, le foto non rendono giustizia a causa del brutto tempo. Il paese consiste in un porticciolo formato da poche ‘rourber’ (casotti in legno su palafitte in riva al mare) usate dai pescatori per la lavorazione del pesce (del quale, anche se non visibile, si sente un fortissimo odore!).

Dopo aver scattato foto nella spiaggia di Ramberg (colori bellissimi ma sempre falsati dalle nuvole), consumiamo il nostro parco pranzo nell’ormai usuale tavolo in legno di un parcheggio. Arriviamo quindi all’ultima delle quattro isole che compongono le Lofoten e raggiungiamo A (in realtà sopra la lettera vi è uno speciale simbolo presente solo nella lingua norvegese ed è l’ultima lettera dell’alfabeto): sì, si chiama proprio così! A i Lofoten, questo il nome per esteso, è un villaggio di pescatori molto pittoresco: anche qui vi sono casette rosso ocra tipiche norvegesi e strutture in legno per l’essicazione del merluzzo (che poi verrà esportato, in gran parte in Italia, come stoccafisso) che a dire il vero fa un po’ impressione. Come anche a Nusfjord, non vi è quasi anima viva in giro se non qualche turista. Dobbiamo ora risalire due isole per andare nella parte occidentale mentre il sole comincia a fare capolino per la nostra infinita gioia: con la sua luce cambiano i colori e riusciamo ad apprezzare a pieno questi panorami stupendi che, a fine giornata, ci lasceranno davvero senza parole.

Raggiungiamo poi Unstad e qui rimaniamo estasiati per lunghi minuti davanti allo spettacolo del Mar di Norvegia (non si direbbe perché la spiaggia è di sabbia bianca, quasi caraibica, e la temperatura intorno ai 17°C): il luogo ha un qualcosa di magico e ci attrae con la sua pace e la sua bellezza. Gasati dal cambio climatico, nonostante i chilometri percorsi, decidiamo di risalire verso nord facendo delle digressioni non previste verso Borgvag prima e Kvalnes poi. La nostra intraprendenza è premiata in quanto scopriamo scorci davvero unici, colori di varie tonalità che solo le immagini possono descrivere. Le Lofoten sono sicuramente un luogo che ci rimarrà nel cuore. Con ancora negli occhi lo spettacolo della natura a cui abbiamo assistito, ci rechiamo a Svolvaer per una spesa e qui la Musla, interrogando il cassiere del supermercato, scopre l’arcano degli alcolici. I Norvegesi sono davvero paranoici nei confronti dell’alcol: nei negozi non si trovano superalcolici, solo birra (per di più coperta con una sorta di tendina oscurante dopo le 18 in quanto non più vendibili a quest’ora). Ben abituati a uno/e più bicchieri di vino a cena, i Musli sono in astinenza da nettare degli dei: sarebbero anche disposti a versare numerose corone norvegesi pur di bere un bicchierino ma purtroppo questo non è possibile!

Consumiamo la cena al ‘Bacalao’ di Svolvaer (specializzato, come si evince dal nome, in merluzzo: ma dopo lo spettacolo di oggi, neanche la Musla riesce a pensare al pesce!) a base di pasta carbonara (stendiamo un velo pietoso) per il Muslo e baked potato (patata al cartoccio con formaggio) per la Musla. Nonostante il finale caffè con panna, i due avventurieri si alzano con un discreto appetito ma così è la vita e quindi si aspetterà la colazione di domattina! Nel fare ritorno a casa, ci troviamo davanti a un tramonto di una bellezza inverosimile con tonalità di colori del tutto diverse da quelle a cui siamo abituati: è il saluto migliore di queste isole meravigliose.

Itinerario: Kabelvag (Norvegia) – Austvagoy (Norvegia) – Vestvagoy (Norvegia) – Flakstadoy (Norvegia) – Moskenesoy (Norvegia) – Kabelvag (Norvegia) (Km. 267)

Pernottamento: Sandvika Camping (casetta a tetto spiovente, 5 x 6 mt., cucciolosa!)