La giornata è discreta con un po’ di sole che si alterna alle nuvole; questo mette di buon umore i Musli che si apprestano a fare un trekking a Piancavallo (VB), sul sentiero che porta al Monte Morissolo, seguendo il tracciato della vecchia Linea Cadorna che ancora mostra le fortificazioni di appostamento risalenti alla Prima Guerra Mondiale. Ci organizziamo con panini e altri generi di conforto per poter poi fare una sorta di pic-nic all’aperto con vista sui laghi sottostanti. Dopo aver traghettato da Laveno a Verbania iniziamo la tortuosa strada che porta fino ai 1.250 metri di Piancavallo, sopra Oggebbio. Arrivati al parcheggio dell’Ospedale Auxologico ci ritroviamo ad osservare con una certa tristezza i clienti della struttura, ovviamente per lo più decisamente sovrappeso, che deambulano mestamente all’interno del recinto, con un’aria afflitta e davvero dimessa; il Muslo vorrebbe cercare di vendere i panini del pranzo attraverso la rete di recinzione per lucrare sulle disgrazie dei poveretti ma la Musla lo minaccia con decisione e quindi si inizia il trekking vero e proprio!

Senza particolari dislivelli si cammina all’interno del bosco e dopo un tatto iniziale tra gli alberi il percorso si snoda attraverso un pendio esposto alla montagna. La carreggiata è larga e senza protezioni, ma in realtà non vi sono pericoli particolari. Il tempo lentamente migliora e il panorama che si affaccia sul Lago Maggiore è di una bellezza strepitosa! Dopo circa mezzora di passeggiata si arriva alla prima postazione della Linea Cadorna; in una caverna lunga diverse decine di metri si possono ammirare le vecchie fortificazioni che riparavano i soldati di vedetta in questa parte del lago. A seguire altre caverne protette da una serie di cancellate in ferro si snodano all’interno del Monte Morissolo, tutte ben conservate e con la possibilità di visitarle grazie ad un sistema di illuminazione a tempo. Si rimane davvero stupiti riguardo al lavoro che devono aver svolto i soldati all’epoca per scavare le postazioni e soprattutto alle condizioni di vita nelle quali hanno vissuto parte della guerra. Ad ogni modo l’effetto visivo è stupefacente quando da una di queste feritoie si intravede la vista spettacolare del lago sottostante!

Arriviamo quindi alla Cima Morissolo, dove troviamo tre croci a significare la bellezza e la tranquillità di questo luogo; lo sguardo spazia a 360 gradi e attraverso delle mappe plastificate è possibile vedere i nomi di tutte le principali montagne circostanti. Ahimè, questo momento così bello viene snaturato da un gruppo di turisti francesi che, oltre a schiamazzare e far roteare le loro lingue con i caratteristici suoni gutturali francesi, si prendono tutto lo spazio disponibile e ci obbligano ad andarcene non senza averli in qualche maniera insultati! Ritorniamo quindi sui nostri passi per raggiungere il parcheggio di Piancavallo, ma probabilmente, tratti in inganno da un sentiero inatteso, allunghiamo la strada non di poco, guadagnando in bellezza e con nuovi boschi da esplorare. Alla fine abbiamo percorso oltre 7 km!

Arrivati alla macchina, la Musla suggerisce di fare la pappa in un bello spiazzo che aveva adocchiato in precedenza e qui effettivamente i nostri occhi sono ripagati da un panorama bellissimo, da un sole oramai ben presente nel cielo azzurro e dalla poca presenza di gente rompiballe… che delizia! Finalmente addentiamo i panini e ci beiamo della tranquillità di questo luogo.
Dopo il meritato riposo decidiamo di andare all’Orrido di S. Anna, non molto distante da qui; percorriamo quindi in macchina una parte di strada piuttosto tortuosa fino a giungere a questa strozzatura del torrente Cannobino che si può osservare da un ponte a strapiombo. E’ molto di effetto ed ha anche un qualcosa di misterioso e sinistro nelle sue acque verdissime e profonde circa 25 metri. Dopo questa breve escursione scendiamo verso il lago Maggiore e raggiungiamo Cannobio, noto per il suo lungolago pieno di locali e ristoranti. In uno di questi ci fermiamo e ci prendiamo due gelatoni affogati al caffè che sono davvero sontuosi, mentre riposiamo e osserviamo il passeggio davanti a noi!

Ora viene il momento più delicato per il Muslo, in quanto stiamo per sconfinare in Svizzera e ciò gli comporta una crisi allergica e nausee di vari tipi! (E’ risaputo che il Muslo non ama propriamente gli svizzeri!). Ma tant’è e quindi procediamo verso Locarno e la raggiungiamo dopo pochi chilometri. Qui, dopo aver parcheggiato la macchina, ci concediamo una breve visita alla cittadina che non è affatto male, anzi… da poco è terminato l’annuale Festival del Cinema e ancora si respira un’aria di vacanza con numerosi turisti che passeggiano nell’affollata zona pedonale. Dopo aver fatto debitamente rifornimento di benzina, riusciamo a raggiungere il confine sull’altra sponda del lago e quindi a fare ritorno nelle nostre valli.
Una giornata piena di scoperte, una bella gita di mezza estate per vedere posti stupendi e godere della bellezza di questo lago!

 

 

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