Come ogni estate anche quest’anno ci siamo posti come obiettivo la ‘conquista’ di alcune delle vette che circondano la Valcuvia, luogo dove viviamo. Ci siamo interessati ad un percorso ad anello che da Arcumeggia porta per boschi a San Martino quindi a Duno per poi tornare al paese di partenza. L’intero giro è lungo circa 12 chilometri con un dislivello di 500 metri. All’interno del percorso vi è la digressione di un paio di chilometri che ci porta sulla vetta del Monte Colonna a 1.203 metri di altezza. La giornata è splendida, luminosa e decisamente fresca quando alle 9 di mattina iniziamo la camminata; il primo pezzo è uno strappo in salita, breve ma ripido, che ci porta su una gippabile che sale dolcemente verso San Martino. Il tempo si è un po’ rannuvolato ma il colpo d’occhio sui laghi e sulle montagne circostanti che a volte si intravede nel bosco è davvero bello.

Dopo circa un’ora ci troviamo al bivio da dove inizia il sentiero irto e un po’ sconnesso che sale verso la cima del Monte Colonna; da qui il panorama si allarga a 360° su tutta la Valcuvia, il lago di Lugano, Luino e le alpi svizzere. Cima conquistata! Riprendiamo la strada e torniamo sui nostri passi per poi proseguire fino alla chiesetta di San Martino in Culmine, dove arriviamo con un bel sole e con il cielo che ora è terso e luminoso. Qui sappiamo già dove andare per poter mangiare qualcosa di buono: il Ristoro, una baita con splendida terrazza sul panorama di Campo dei Fiori e dintorni, fino a intravedere Milano con i suoi grattacieli e le colline del Pavese e Piacentino. Il simpatico oste che ci accoglie è un personaggio davvero singolare, corpulento e barbuto, ma simpaticissimo e dalla battuta pronta…! Ci propone polenta e formaggi locali, tra cui assaggi di caprini di vari sapori, e un gelato ai frutti di bosco fatto a mano dalla moglie molto, ma molto buono! Ci riposiamo al sole godendo della piacevolezza del luogo per poi riprender la strada che questa volta ci porta al bivio del sentiero per Duno; si tratta di un percorso impervio, piuttosto lasciato andare e soprattutto assai ripido in discesa.

Dopo circa mezzora raggiungiamo l’abitato di Duno (così familiare, in quanto si trova proprio sul versante di fronte alla nostra casa) e qui, dopo una breve sosta, ci incamminiamo in quello che viene definito il sentiero degli innamorati che porta ad Arcumeggia; è l’ultimo tratto dell’anello e lo affrontiamo gagliardamente convinti che si tratti di una sorta di ‘autostrada’ pianeggiante… in realtà si rivela, come spesso accade nell’ultimo chilometro di una lunga passeggiata (la nostra memoria va inevitabilmente a quella che è rimasta nella nostra storia come ‘appezzi al Circeo’), una fatica imprevista! Rimaniamo un po’ perplessi in quanto il tracciato è ‘sporco’ con sassi, rami e alberi che lo invadono e, nonostante alcuni punti panoramici molto belli, tutto sommato non si capisce a cosa si alluda quando lo si è chiamato ‘degli innamorati’!! A noi sembra piuttosto ameno e poco romantico; inoltre sentiamo grufolare più volte e ad un tratto il Muslo scorge alcuni piccoli di cinghiale allontanarsi dal sentiero; per fortuna della ‘mamma’ nessuna notizia!! Arriviamo finalmente ad Arcumeggia stanchi e con le articolazioni doloranti ma… un’altra cima è stata conquistata!


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