Expli è clinicamente morto. Dopo averlo rianimato abbiamo notato che la pezza di emergenza non è riuscita a coprire per intero lo sbrego sul fondo. La Musla è addolorata, il Muslo sollevato perché non dovrà porsi il problema di posizionarlo in valigia. Come Ciambi, troverà il suo estremo riposo in un cassonetto dell’immondizia croato. Dopo lo smarrimento iniziale, i Musli decidono di godersi a pieno quest’ultima giornata di mare a Lastovo e quindi alle 8.40 (qui ci svegliamo sempre all’alba a causa delle fastidiosissime mosche che invadono la nostra camera e iniziano a ronzarci nelle orecchie già dal primo mattino) siamo già sul molo sotto il faro a goderci il sole e questo stupendo mare. Risaliamo per il pranzo e ci concediamo una bella partita a domino sul tavolo fuori dal faro, scrutando qua e là la bizzarra famiglia del guardiano. Sono sempre indaffarati a preparare cene per commensali tra i più disparati, dalla matura coppia inglese al gruppo di giovani e chiassosi croati. Non riusciamo a capire come funzionano queste cene, se sono a pagamento o carattere privato. Sta di fatto che ogni sera c’è baldoria!

Trascorriamo l’ultimo pomeriggio al mare sugli scogli sotto Struga, che tanto ci hanno conquistato. Siamo un po’ malinconici per l’imminente partenza e anche il sole sembra esserlo in quanto è il primo giorno in cui è velato e il cielo non così azzurro come siamo stati abituati a vederlo. Risaliti a casa, troviamo il coraggio per approcciare la famiglia del guardiano e chiedere di poter visitare la torre del faro; fortunatamente ci imbattiamo nella gentile moglie che mastica un po’ di italiano e questa ci concede la salita senza problemi. E’ un’emozione particolare salire la scala a forma di chiocciola che porta al meccanismo che muove il gioco di specchi e dà luce al faro. Da sopra si gode ovviamente di un panorama unico anche se facciamo una sorta di sauna a causa del caldo esagerato dal momento che non vi è una parte aperta. Ceniamo tristemente con bavette aglio e olio e, per scacciare la malinconia, ci stoniamo con una bella bottiglia di Pinot locale.

A conclusione di questa esperienza possiamo dire che le sensazioni che si possono vivere soggiornando in un faro sono davvero particolari; la bellezza del luogo, i colori del tramonto e il cielo stellato, percorso dai fasci di luce, sono emozioni che ci hanno rilasciato molta serenità e una sorta di appartenenza a questi luoghi e ai loro ritmi rilassati di vita. Lastovo si è dimostrata un’isola selvaggia, per certi versi anche estrema in cui i servizi sono scarsi ed essenziali; la poca gente è distribuita sul territorio e per questo si ha l’impressione di essere sempre praticamente in solitudine. La costa è frastagliata e rocciosa ma regala baie e approdi di grande bellezza. Il mare è forse l’aspetto più spettacolare: varia dal verde smeraldo all’azzurro intenso, mantenendo una trasparenza cristallina in tutta l’isola. Ne siamo rimasti conquistati e non escludiamo in futuro di tornarci per rivivere queste emozioni e riassaporare le sue bellezze naturali.

Pernottamento: Faro di Struga (un’esperienza, almeno una volta nella vita, da fare assolutamente!)