Questa volta per la terza visita a Expo 2015 decidiamo di raggiungere il sito dell’esposizione con il tram 19 che arriva a Roserio (capolinea) e da lì a piedi per circa una decina di minuti si raggiunge l’omonima Porta di accesso; manca un quarto d’ora alle nove del mattino, orario di apertura. La scelta si rivela decisamente azzeccata in quanto troviamo poca affluenza e quindi possiamo iniziare la visita con relativa tranquillità. Con un po’ di disappunto scopriamo però che i padiglioni aprono praticamente tutti alle 10.00 e questo aspetto non aiuta chi decide di anticipare l’entrata.
Rinunciamo quasi subito all’ambìto Padiglione del Giappone proprio perché, nonostante l’ora, vi è già una discreta fila (arrivata da dove non sappiamo, visto che noi siamo tra i primi all’entrata…!) con un’attesa prevista di circa un’ora e mezza; iniziamo così a procedere lungo il Decumano al contrario rispetto al flusso di entrata principale delle 10.00. Trascorriamo l’intera giornata procedendo in questo senso e a sera ritorniamo a Milano con il treno; in sintesi ecco le nostre impressioni sugli spazi visitati.

Qatar. Davanti ad una tavola imbandita con riproduzioni di cibi locali ci vengono descritti i piatti tipici della cucina nazionale; poi ci si inoltra in un percorso a spirale intorno ad un’installazione a forma di albero di palma sulla quale viene proiettata la storia del Paese.

Russia. Accattivante l’architettura esterna che propone una struttura a specchio che è diventata un’icona dell’Esposizione fotografata da tutti coloro che vi passano davanti. All’interno, tra le altre cose, si trova una sorta di ‘tavola periodica’ che mostra tutti i tipi di piante, molte delle quali già scomparse dalla Terra. Particolare la riproduzione di un vagone della Transiberiana quale ristorante interno.

Turkmenistan. Enormi tappeti orientali addobbano le pareti del padiglione che mostra in una sfera roteante i siti estrattivi del petrolio presenti nel Paese. Bizzarra l’esposizione di alcune ‘taniche’ di benzina da 10 litri!

Slovacchia. Niente di speciale, a parte alcune figure di teste all’esterno piuttosto inquietanti.

Monaco. Il Principato ha un allestimento curioso: si tratta di vari container colorati disposti uno sopra l’altro; siamo accolti da una gentile hostess che ci mostra i giochi interattivi presenti all’interno del padiglione (uno di questi riguarda il nutrimento delle ostriche!); adatto soprattutto a bambini.

Indonesia. Un enorme schermo a 360° sovrasta lo stand e permette la visione di immagini della flora locale; interessanti le scoperte ‘tattili’ di vari tipi di spezie che inoltre possono essere annusate dai visitatori.

Turchia. La scelta è stata di allestire un padiglione all’aperto, con vari stand di prodotti locali; nulla di particolare ma, sicuramente, un luogo in cui il visitatore può trovare un po’ di pace e relax.

Ecuador. Guidati all’interno del padiglione, alla scoperta dei prodotti nazionali (con in testa la ‘banana’) attraverso megaschermi con immagini e filmati sulle meraviglie naturali nazionali davvero accattivanti. Ci è venuta voglia di andarci in vacanza! Carino.

Cile. Bellissima struttura esterna in legno; dopo una lunga coda finalmente riusciamo ad entrare! Anche qui un immenso megaschermo con un filmato di grande fascino sulla flora e fauna locale e ortaggi che rotolano nello spazio: davvero strepitoso! Prima dell’uscita vi sono monitor interattivi che permettono di ‘trascinare e disporre’ vari tipi di prodotti con il sistema touch. Molto ampio ed interessante il ristorante/store con una bella scelta di vini.

Stati Uniti. Ovviamente ci aspettavamo di più da questo padiglione ma poi pensiamo alla cultura del cibo statunitense e quindi…! E’ quasi ora di pranzo e ormai le code per i padiglioni sono la regola; gli Stati Uniti fanno eccezione perché la struttura stessa del padiglione fa sì che vi si possa passeggiare all’interno liberamente. Obama ci dà il buongiorno da uno schermo e nulla di più: la parte più interessante è sicuramente quella al piano inferiore, il Great American Foodscape, un viaggio nella cultura culinaria americana attraverso divertenti filmati d’animazione. Un totem con le varie targhe degli stati federati non può che emozionarci e farci tornare alla mente le nostre avventure oltre oceano..! Approfittiamo dell’ora per pranzare al vicino Food Truck Nation dove simpatici chioschi offrono tipico cibo americano ma con prodotti di qualità: la Musla opta per un delizioso panino al salmone selvatico dell’Alaska mentre il Muslo si lancia sul BBQ e gusta un panino con carne e salse davvero.

Alitalia Etihad. Divertente e d’effetto la simulazione della guida di un velivolo di Alitalia, con tanto di comandi originali e schermi che riproducono i finestrini dell’aereo.

Cluster Isole, Mare e Cibo. I cluster, per definizione, sono belli da visitare all’esterno mentre la maggior parte degli interni dei padiglioni che li compongono non sono altro che esposizioni di artigianato e prodotti locali. Bello il soffitto coperto da canne di bambù discendenti.

Cluster Zone Aride. Come sopra: anche qui una copertura particolare, una pioggia di cilindri semi trasparenti che imitano le tempeste di sabbia. Spettacolare la mostra fotografica sulle varie zone desertiche intorno al mondo.

Svizzera. E’ un padiglione che lascia qualche dubbio amletico: vorremmo entrare in una delle famose torri in cui sono immagazzinate bustine di caffè, rondelle di mele, cubetti di sale e acqua (l’idea sarebbe anche vincente: ognuno può prenderne a volontà ma si vuole sottolineare il consumo responsabile affinché ve ne sia per chi viene dopo di noi!) ma, non avendo preventivamente prenotato i biglietti, l’ingresso ci è negato. Il resto è di difficile interpretazione (pian terreno vuoto che sembra ancora in allestimento). Mah!

Slovenia. Anche qui più promozione turistica delle bellezze nazionali: dalle Alpi alle colline, alle aree coltivabili in pianura; dalle conche e vallate, fino al mondo sotterraneo delle grotte e alle saline. Di successo lo slogan del padiglione ‘I feel Slovenia’ che, ben visibile su un adesivo che ci è stato donato e applicato all’entrata, ci accompagnerà per il pomeriggio!

Confindustria. Area molto interattiva e divertente: un percorso di dieci sale consente ai visitatori di giocare quasi fosse un lunapark… carino e soprattutto poco affollato!

Vino – A Taste of Italy. Il padiglione celebra e racconta il vino italiano con i vitigni del territorio e permette di conoscere e degustare le eccellenze del Made in Italy: orgoglio patriottico e un vero paradiso per i Musli, estimatori (ed è dire poco!) del nettare degli Dei! Con 10 euro viene consegnato un calice che consentirà l’assaggio di tre vini, scegliendo tra più di 1.400 bottiglie conservate in una cantina-astronave con tanto di dispenser! Semplicemente imperdibile.

Romania. Nulla di che, solo un piacevole profumo di legno…

Spagna. Un padiglione affollato, confusionario e anche un po’ claustrofobico ma simpatico nei contenuti (anche qui, come in altri, vi sono tavole multimediali imbandite): d’effetto la sala con le pareti ricoperte di piatti, a migliaia, su cui vengono proiettati paesaggi e cibi tipici spagnoli.

Messico. Spazio alla promozione turistica anche per il Messico: il video iniziale invoglia a partire per un viaggio in questo affascinate Paese mentre poi l’attenzione viene catturata da un soffitto coperto di cucchiai di legno che suonano (!!) e da alcune colorate manifatture di artigianato locale. Carino!

Vaticano. Una sola sala con la solita tavola multimediale contornata da messaggi sulla fame del mondo e sui mali del tempo contemporaneo. L’esterno del padiglione è spettacolare di sera, quando le frasi incise sulle pareti prendono vita e dimensione.

Polonia. La struttura è ricoperta da cassette in legno usate per il trasporto delle mele delle quali la Polonia è il primo produttore europeo e il terzo a livello mondiale. Salite le scale, sulle note di un valzer, si entra nel Giardino Magico: circondato da muri di specchi, il sentiero si addentra tra varie erbe naturali e trasmette un senso di pace fiabesco. Il riflesso degli alberi di mele negli specchi crea l’illusione di uno spazio vasto e infinito, enfatizzando l’atmosfera magica del luogo. Dopo aver visitato le sale inferiori, con tanto di tavola apparecchiata e un grande plastico ferroviario di cioccolata, si entra nel cinema 3D e attraverso un filmato di animazione si rivive tutta la storia della nazione polacca: davvero spettacolare!

Intesa SanPaolo. Come non fare un salto nella ‘nostra’ banca? Bellissimo l’esterno, all’interno servizi bancari e poco altro di rilevante.

Emirati Arabi Uniti. Il padiglione ci ruba il cuore, non tanto per le sale o la struttura (per altro notevole!) quanto per i contenuti e le emozioni che sa trasmetterci. Dopo quasi due ore di fila (ma ne vale la pensa…), riusciamo finalmente ad addentrarci all’interno delle alte pareti della struttura che riportano alle forme delle dune del deserto. Veniamo anche fermati da una gentile signorina che ci invita a cantare una filastrocca mai sentita, seguendone le parole sul suo tablet, mentre lei riprende il tutto… rimaniamo un po’ straniti e ci chiediamo il perché di tutto questo… lo scopriremo più tardi! All’interno del padiglione prendiamo posto in un vero e proprio cinema, con poltrone comodissime e megaschermo che avvolge lo spettatore. Inizia la proiezione del grandioso e commuovente filmato ‘Family Tree’ che descrive, in pochi minuti ma con grande intensità, la strabiliante evoluzione di questa nazione: dalla povera cultura beduina ossessionata della ricerca dell’acqua in queste terre aride per poi arrivare alla ricchezza e modernità dei giorni nostri, grazie alla scoperta del petrolio. Il tutto attraverso gli occhi di una bambina che prenderà vita, nello spazio teatrale interattivo successivo, grazie a un ologramma dal realismo impressionante! E qui, tutti a cantare la famosa filastrocca mentre vengono proiettati i visi dei visitatori (compreso quello del Muslo). Commovente davvero! Segue poi un altro bellissimo filmato sulle bellezze degli Emirati, sulla loro lungimiranza nell’investire denaro, che, quasi all’improvviso, è piovuto su questo popolo grazie al petrolio, in progetti di energia sostenibile e più in generale a lungo termine. Uno sguardo poi a quello che sarà Dubai 2020, prossimo Expo, è d’obbligo… Il padiglione, a nostro avviso, vince la palma del più emozionante e ricco di contenuto dell’intera esposizione. Ne usciamo felici, commossi e… desiderosi di visitare gli Emirati!

Vietnam. Carina la struttura esterna, rivestita di canne di bambù: all’interno solo un mercato di prodotti artigianali (tra questi il cappellino tradizionale, che vediamo poi spopolare in giro tra i visitatori… per la modica cifra di 10 euro!)

Dopo una pizza da Rossopomodoro, nell’area Eataly, andiamo a casa felici per quello che abbiamo visto e contenti perchè… ci torneremo presto!