Prima tappa del giorno è l’altopiano del Masada National Park, con resti ben conservati (e restaurati) della città antica dell’epoca romana. Vi arriviamo con una spettacolare ascesa con una funivia che ci regala panorami meravigliosi sulla distesa del Mar Morto. Fa già molto caldo anche se, in cima alla montagna, ci troviamo a circa quattrocento metri di altitudine. Dopo aver gironzolato tra le rovine, ridiscendiamo e incominciamo il lento avvicinamento a Gerusalemme, lento in quanto anziché tagliare dritti a nord costeggiando il Mar Morto, siamo costretti ad allungare la strada di oltre 70 km perché non possiamo entrare con l’auto in Cisgiordania. Costeggiamo il muro di confine che corre lungo la strada 358 e non possiamo non pensare a un altro muro recentemente visto, quello tra Messico e Stati Uniti; è sempre particolare sperimentare dal vivo cose molte volte viste solo in tv e che, soprattutto, sono distanti anni luce dalla nostra realtà quotidiana. Ci infiliamo quindi nel traffico caotico di Gerusalemme per poi giungere nel primo pomeriggio al nostro hotel che esteticamente dall’esterno è davvero spettacolare: un bellissimo palazzo degli inizi ‘900 con un’alta torre su cui si può salire e un giardino tutt’intorno. Purtroppo, alla bellezza degli esterni non ne corrisponde altrettanta nelle camere, che risultano abbastanza antiquate e non all’altezza: siamo comunque in una zona molto bella di questa città particolare, circondati da ambasciate, bei palazzi, i negozi lussuosi del centro commerciale all’aperto Mamilla e a poca distanza troviamo la Città Vecchia.

Il tempo di lasciare i bagagli e subito andiamo al Jaffa Gate, ingresso principale della città vecchia per iniziare la lunga e spettacolare camminata sopra alle mura che circondano l’intero centro storico. E’ qualcosa di relativamente poco pubblicizzato ma che vale il viaggio! Abbiamo la possibilità di scorgere i vari quartieri che compongono la città (armeno, cristiano, musulmano ed ebraico) da una prospettiva davvero particolare: accanto alla bandiera del Vaticano, ecco spuntare un minareto che confina con un reticolato di filo spinato a proteggere i palazzi della zona ebraica. E’ difficile esprimere a parole l’atmosfera particolare che qui si respira: dietro un’apparente pacifica convivenza è palpabile una non sopita intolleranza, soprattutto tra ebraici e musulmani. Arriviamo quindi fino alla fine delle mura nord che si interrompono nei pressi della spianata delle moschee. Riscendiamo quindi a livello del suolo presso Lion’s Gate per poi percorrere la Via Dolorosa, fendendo tutta la città e attraversando alcune strade di mercato che ricordano i souk arabi, fino a ritornare al Jaffa Gate. Ceniamo da ‘Hummus Ben Sira’ che, come si capisce dal nome, è il paradiso dell’hummus, alimento del quale i Musli sono davvero ghiotti e che spesso preparano a casa con ceci e tahini. E’ un posto alla buona ma dove si gustano falafel e hummus, appunto, davvero gustosi!

Itinerario: Ein Bokek – Masada National Park – Gerusalemme (Km. 194)

Pernottamento: YMCA Three Arches