Al mattino ci stupiamo ancora dell’alta escursione termica della città tra notte/mattino, assai simile al clima di montagna ed in effetti Windhoek si trova a circa 1.700 metri di altitudine; al momento ci sono meno di 15 gradi, ma nel pomeriggio si arriva comodamente a 25-30. Il primo appuntamento della giornata è il ritiro della 4×4 che ci accompagnerà nei prossimi giorni lungo le sterrate della Namibia. Come siamo soliti fare, diamo subito un nome al nostro imponente Ford Ranger 2.4 e optiamo per Savanna, in quando il rent-a-car ha proprio questo nome. L’addetto alla consegna si spende in attente e dettagliate spiegazioni di tutte le particolarità che questo pickup cabinato possiede (doppia batteria, doppio serbatoio, frigorifero/freezer, compressore, due giganti ruote di scorta etc.) e soprattutto si dilunga sugli eventuali imprevisti che potremmo sperimentare durante il nostro tour, quali forature dei pneumatici, possibili insabbiamenti, sfortunati danni meccanici in una zona in cui non vi è copertura telefonica (proprio per questo abbiamo deciso di affittare un telefono satellitare) e chi più ne ha più ne metta! Filmiamo tutte le spiegazioni con il cellulare con la paura che, se davvero dovessimo subire qualche incidente di percorso, potremmo essere presi dal panico e non ricordare alcunché di tutte le procedure necessarie per salvarci la pelle! Siamo un po’ intimoriti, sia dall’immagine di noi, fermi a lato strada, con il crick in mano a cambiare una ruota, sia per la possibilità concreta di essere importunati da qualche animale più o meno feroce, sia dall’imponenza e dalla grandezza di questo fuoristrada, tralasciando il fatto, non del tutto trascurabile e banale, che qui vi è la guida all’inglese!

Il Muslo inizia a prendere confidenza con il mezzo, girando per le strade semideserte della città anche se, quando c’è da parcheggiare, si suda per la tensione! Prima tappa il parking davanti alla Christuskirche, l’edificio storico più caratteristico di Windhoek ed esempio lampante di architettura coloniale tedesca in Africa: qui siamo subito accolti da un solerte vecchietto che si adopera a farci parcheggiare e assicurarci che non perderà di vista la macchina in cambio di un riconoscimento al nostro ritorno. Per pochi euro ci venderà una castagna di cera intagliata – che scopriamo essere il souvenir più gettonato in tutto il Paese – che terremo in macchina per tutto il viaggio quale portafortuna lungo i tanti chilometri che andremo a percorrere! Nel corso del viaggio, capiremo che, specie nei centri più grossi, quello del parcheggiatore abusivo, dotato di pettorina e una specie di tesserino che quasi li identifica come posteggiatori ufficiali, è una figura assai frequente e a cui non ci si può sottrarre! Windhoek ci appare come una città un po’ strana: è la capitale del Paese ma in giro sembra esserci davvero poca gente. C’è da considerare che attualmente la popolazione dell’intera Namibia è di circa 2,5 milioni di abitanti (poco meno dell’area metropolitana milanese) spalmata su un territorio ampio quasi tre volte l’Italia! Per noi, che ci lamentiamo spesso del sovraffollamento delle nostre zone, è davvero un sogno! Il centro è disseminato da numerosi edifici governativi, alcuni dall’architettura un po’ kitsch; vi è in pratica un’unica via centrale (Indipendence Avenue) con una serie di negozi e un paio di centri commerciali, tra cui il Wernhil Park che è davvero vasto e fornitissimo. In giro notiamo la miseria di una popolazione per la maggioranza sostanzialmente povera; spesso si viene fermati da qualche individuo (adulto o bambino) che chiede l’elemosina, davvero in condizioni indigenti, ma capiamo che esiste anche una classe media che frequenta negozi e ristoranti e che trascorre una vita più che dignitosa. Come ci abitueremo nel corso del viaggio, qui convivono la popolazione nera e quella di origine Afrikaner o tedesca, dai caratteristici tratti nordeuropei e questo aspetto crea inevitabilmente delle differenze sociali che però non travalicano le forme di rispetto reciproco. Pranziamo con una buona insalata greca all’elegante bar dell’Hotel Avani prima di far ritorno al nostro hotel per ritemprarci ed essere in forma in vista della partenza di domani mattina… ci aspetta il primo spostamento importante, con destinazione il deserto del Kalahari!

La sera, ci facciamo furbi e piuttosto che soffrire il freddo nei tavolini esterni, ceniamo all’interno dell’hotel usufruendo del ben fornito buffet; beviamo due birre e pasteggiamo con verdure calde, in compagnia dei ragazzi di due squadre di rugby sudafricane ospiti del nostro hotel… che armadi!

Itinerario: Windhoek

Pernottamento: Safari Court Hotel