Ancora eccitati dalla visita del giorno prima, stamane decidiamo di ritornare all’Etosha Park, questa volta in totale autonomia in quanto è possibile accedere con la propria auto nel rispetto delle regole del Parco, prima fra tutte non scendere dall’auto! Prendiamo una direzione diversa da quella del giorno prima e risaliamo verso nord ovest dove sono segnalate delle pozze da noi non visitate. Incontriamo bufali, orici e springboks ma ad un tratto ecco che avvistiamo un paio di macchine ferme sulla strada e accanto ad un albero appare una famiglia di leoni che pisola stancamente; si tratta di una coppia con due piccoli davvero bellissimi ed è forte l’emozione in quanto sono a pochi passi da noi! E’ un’esperienza meravigliosa, rimaniamo incantati per vari minuti ad osservarli e, nel contempo, se ne vanno le altre auto e quindi lo spettacolo rimane tutto nostro. Abbiamo i finestrini aperti e per un attimo speniamo il motore della macchina: cosa succederebbe se, proprio ora, Savanna facesse i capricci e non ripartisse? Meglio non pensarci! Siamo stati davvero premiati in quanto ieri non vi era stato l’avvistamento e la nostra guida ci era rimasta male!  Riprendiamo il percorso ancora euforici e terminiamo la visita del parco all’ora di pranzo e, dopo aver consumato due insalate greche, ci dirigiamo verso Otjiwarongo, dove abbiamo prenotato la nostra sosta per la sera. Ci arriviamo al tramonto e la cittadina appare molto carina, così come la nostra Kamaku Guest House, accolti da una simpatica e gentile signora afrikaner che ci racconta un po’ di storie sulla location in cui ci troviamo e sugli usi e costumi degli abitanti; troviamo pure dei simpatici gatti e una coppia di cagnolini davvero curiosi! Ceniamo a Casa Forno, ristorante all’interno di un Country Hotel, dove decidiamo per la pizza, scelta che si rivela poco soddisfacente, anche se il posto è molto carino!

Itinerario: Eldorado Lodge – Etosha National Park – Otjiwarongo (Km. 319)

Pernottamento: Kamaku Guesthouse