Ultimo giorno in terra valdostana: dopo un’intensa sessione si spesa di specialità locali al supermercato Groscidac consigliato dal proprietario dell’hotel, ci inoltriamo nella valle che porta a Cervinia. Dopo qualche doveroso scatto al Lago Blu (oggi, in verità, sembra tendere più al verde!) giungiamo a Cervinia che, a differenza di Cogne e anche della stessa Courmayeur, ci appare un po’ troppo città e troppo poco paese montano; certo, quello che ci circonda, compresa la punta del Cervino che gioca a nascondino tra le nubi, è davvero meraviglioso ma lo sviluppo edilizio qui deturpa un po’ il panorama. Si capisce che in questa località si viene fondamentalmente per sciare e per fare sport in montagna e niente di più. Saliamo sulla bidonvia che ci porta a Plan Maison e durante l’ascesa finalmente scorgiamo qualche marmotta… che animaletti simpatici! Come ormai abitudine, cosa fare di meglio se non accomodarci ad un tavolo del bel rifugio ‘Rocce Nere’ e gustare piatti locali baciati dal sole? La temperatura qui è molto più rigida di quella incontrata negli altri luoghi e quindi, quando le nuvole coprono il sole, il piumino è d’obbligo. Per smaltire il pranzo (hamburger di fassona, tagliatelle di cervo e insalata valdostana – non stiamo nemmeno a specificare i vari abbinamenti tra Max, Muslo e Musla!) percorriamo il facile sentiero che porta a una vista dall’alto del Lago artificiale di Goillet creato da una diga. Il suo colore spazia dal blu cobalto al verde smeraldo a seconda del passaggio delle nubi nel cielo, uno spettacolo che i nostri occhi non si stancano mai di osservare; ciò nonostante, troviamo anche il modo di schiacciare micro-pisolini sdraiati sull’erba dell’altura che dà sullo strapiombo. E’ quindi ora di ripartire e riprendendo la bidonvia iniziamo la nostra discesa che dai 2.561 metri di Plan Maison ci porterà poi, alla fine del viaggio, ai 369 metri della nostra amata Casa Musla.