Dopo una notte alquanto agitata a causa dell’assordante rumore di una cicala (a detta del Muslo) o forse di un serpente a sonagli (come invece pensa la Musla), ci svegliamo e subito rimaniamo affascinati della vista delle dune illuminate dalla luce del giorno, incantevoli! Dopo una frugale colazione, ci incamminiamo a piedi nudi sulla sabbia e finalmente siamo soli in questo paradiso, in quanto tutti i turisti presenti hanno lasciato il campo per le varie escursioni. Le dune sono tutte per noi! Seminascosto nella sabbia la Musla trova un rial (che sia un buon auspicio per l’anno nuovo?); ma ancora più curiosamente il Muslo, una volta salutato il campo per inoltrarci in macchina verso l’interno del deserto, mentre è intento a fotografare alcuni cammelli a lato pista, trova una carta da gioco! Si tratta del due di picche…! Scherziamo e ridiamo di questo curioso episodio e su cosa possa significare, per poi riprendere Tibi e tornare verso Bidiyah; il panorama non cambia di molto e quindi , spediti, iniziamo ad affrontare i chilometri che ci separano dalla prossima tappa.

Facciamo una digressione non prevista a Ibra, località che vanta interessanti rovine del vecchio insediamento; si tratta di resti di moschee e piccole e basse casette, alcune totalmente inagibili, altre ristrutturate ed abitate. E’ un luogo fuori dal tempo e per questo ancor più affascinante; passeggiamo lungo i suoi vicoli sotto un sole cocente fino all’ora di pranzo. Come spesso è consuetudine quando abbiamo tempi stretti, mangiamo in macchina patatine e biscotti, mentre Tibi ci conduce verso nord lungo la Highway 23; facciamo una sosta a Birkat Al Mouz, paese anch’esso famoso per alcune rovine che si trovano su una scenografica collina. L’abitato è molto verde, ci ricorda una sorta di oasi, ed è completamente circondato da palmeti; presenta una strada principale ricca di negozi che gli conferisce l’aspetto di un vero e proprio paese, caratteristica che non abbiamo riscontrato da altre parti, dato che molti posti sono dispersivi e non prevedono un vero e proprio centro. Dopo mezzora arriviamo finalmente a Nizwa, dove si ripresentano i soliti problemi per la localizzazione dell’hotel, nonostante il gps che ci guida. Vi sono le solite arterie cittadine da tre o quattro corsie che, una volta imboccate, non danno possibilità di uscita o anche di una semplice inversione se non dopo molti chilometri!

L’Al Diyar Hotel è davvero carino e presenta un’invitante piscina, al cui bordo prendono il sole alcuni turisti inglesi in precedenza incontrati nel deserto. Noi siamo accaldati e stanchi e non ci sembra vero di fare un tuffo anche se poi ci accorgiamo che la temperatura dell’acqua è davvero siberiana! Ecco perché nessuno faceva il bagno! Questa sferzata di fresco, unita alla successiva doccia, ci levano sabbia e stanchezza in un colpo solo e dopo poco siamo già in marcia per godere della vista del Forte di Nizwa – davvero maestoso! – con le luci del tramonto. Ci addentriamo poi nel vicino souq; anche in questo caso non si parla di bancarelle all’interno di un mercato coperto, ma piuttosto di una zona in cui si concentrano molti negozi, raggruppati per merceologia. Quasi tutti vendono la stessa merce ma si distinguono per colori, profumi e chiasso!! Poco dopo entriamo in quello che per il Muslo è una sorta di paradiso… un negozio di soli datteri da lui soprannominato ‘datterificio’!! Ve ne sono molte qualità e, dopo un attento e meticoloso assaggio di svariate tipologie, il Muslo sceglie la qualità che più lo soddisfa, quindi procede con l’acquisto!

Per cena scegliamo l’‘Ayadina Restaurant’: in linea d’aria dista dal souq circa cinquecento metri ma noi, tra sbagli di strada e impossibilità a fare inversione, facciamo sei inutili chilometri avanti e indietro! Il locale è molto carino, arredato in stile moderno ma con la particolarità di avere molte salette private in cui cenare in totale privacy e tranquillità. Ci accorgiamo della cosa dopo aver già iniziato a mangiare nel salone principale! Poco male. Ceniamo davvero ottimamente! Tabbouleh (che qui significa un’insalata di bulgur – e non di cous cous – in cui domina il prezzemolo e il gusto aspro del limone), hummus, mutabal (una salsa a base di aglio e melenzane) e un’altra salsa agliosissima, patatine fritte, fatayer za’atar (una gustosissima focaccia al profumo di timo) e infine, per il Muslo, grigliata mista di agnello, pollo e manzo, presentata su una sorta di scaldavivande a forma di scrigno molto scenografico! Ovviamente si bevono i soliti succhi prelibati! Con grande rammarico non riusciamo a finire tutto questo ben di Dio, ma la qualità è davvero eccezionale!

Lasciare il deserto è stato davvero triste ma si viene ampiamente ripagati da questi meravigliosi luoghi dell’Oman Centrale, la zona dello Jebel Shams, laddove le altitudini si fanno importanti e l’aria della sera rinfresca decisamente. Domani si sale in quota!!

Itinerario: Wahiba Bedouin Rustic Camp – Ibra – Birkat Al Mouz – Nizwa (Km. 220)

Pernottamento: Al Diyar Hotel