Oggi giornata totale di spostamento! Un taxista pazzo e ‘ aggressivo’ nella guida (e, fidatevi, è un eufemismo!) ci accompagna al piccolo aeroporto di San Pietroburgo da dove decolleremo per Bruxelles (monitorato e vigilato al di là dell’impensabile) per poi giungere in serata a Linate con un volo praticamente deserto…

E’ quindi il momento delle riflessioni… E’ stato un viaggio bellissimo, eccitante e stimolante più di quanto avremmo mai pensato, giorni trascorsi in una realtà completamente diversa da quella a cui siamo abituati, sia nel nostro quotidiano sia nei numerosi viaggi che possiamo dire di aver  fatto da una parte all’altra dell’Europa.  Finalmente, anche se a volte risulta difficoltoso, una realtà in cui tutto è da capire e da interpretare, anche il semplice menù di un ristorante! Finalmente un mondo in cui, diversamente da ciò che capita praticamente in tutta Europa, non tutto è omologato e globalizzato: passeggi per una via centrale di Nottingham, Brema, Siviglia o Avignone e trovi gli stessi negozi, le stesse dinamiche, banalmente lo stesso alfabeto.
Ecco qui riassunto, dal nostro ristretto e personale osservatorio, cosa abbiamo imparato degli usi e costumi del popolo russo

– Mosca è un mondo a sé, di fortissimo impatto visivo… completamente differente da San Pietroburgo (molto più europea), entrambe lontane anni luce dalla situazione della campagna russa da noi visitata;
– nel centro di Mosca vi è davvero una concentrazione palpabile di belle ragazze, fini e ben vestite. Più ci si allontana dal centro, però, più la situazione cambia e lascia spazio a persone meno longilinee e curate, a volte trasandate;
– a Mosca vi è una diffusa ossessione per la sicurezza: in ogni posto più o meno pubblico, comprese le fermate della metro, i centri commerciali e vari monumenti vi è un metaldetector. Spesso si ha la sensazione di passeggiare in una città militarizzata, tale è la quantità di agenti e vigilanti presenti in qualsiasi parte della città;
– Mosca appare quasi una città post-bellica: quasi in ogni strada vi sono imponenti lavori pubblici, in cui sempre viene data importanza al concetto di bello (i marciapiedi, almeno in centro, non sono mai in semplice asfalto ma sono in mattonelle di marmo)
– a Mosca vi sono pochi ristoranti per la città che è: abbiamo capito inoltre che i Russi non vivono i piaceri della tavola come noi… sembra che il mangiare sia più un dovere che un piacere della vita;
– su alcune strade a nord di Mosca abbiamo incontrato banchetti che, anziché vendere i prodotti della terra, mettono in mostra… peluche e pupazzi di tutte le dimensioni;

E in generale:
– al momento in cui scriviamo (luglio 2016) il generale costo della vita è sicuramente inferiore rispetto al nostro, anche a causa del deprezzamento del rublo avvenuto negli ultimi due anni;
– forte è lo spirito di appartenenza alla Grande Madre Russa e l’orgoglio nazionalista;
– la gente è fondamentalmente gentile, disponibile e volenterosa nell’aiutare gli stranieri: peccato che pochissime persone parlino l’inglese, anche nei luoghi in cui ce lo si aspetterebbe (stazioni, luoghi turistici, ristoranti, sedi museali (e lo diciamo da Italiani che certo non brilliamo per conoscenze linguistiche!);
– le due capitali (Mosca e San Pietroburgo) sono molto pulite e ordinate, Mosca poi rasenta la maniacalità,
– a differenza di quanto uno possa pensare, abbiamo sofferto un caldo che neanche a Milano a fine luglio si può trovare, probabilmente a causa dell’alto tasso di umidità;
– palazzoni di 15-20 piani sono una costante, sia in città (magari anche molto belli e antichi) sia in zone più periferiche e campagnole, sempre alle periferie di grossi paesi;
– Putin è venerato da tutti alla stregua di un reale inglese: in vendita si trovano moltissimi gadget con la sua foto, tipo tazze, magliette, calamite, etc.
– i Russi (e ancora di più i Moscoviti) hanno una vera e propria ossessione per le automobili: dal parco auto, soprattutto nella capitale, si ha la sensazione di essere gli unici non-milionari… poi in realtà, allontanandosi dalla città, tutto cambia! Ma la loro pericolosa disinvoltura alla guida, questa non varia mai!
– la procedura per fare benzina è a dir poco assurda: uno deve dichiarare un’ipotesi di quanto andrà a fare e lasciare all’addetto la somma corrispondente come deposito, per poi eventualmente riscuotere il resto se si è fatta meno benzina! Mah…
– spesso si pasteggia a thè e caffè mentre, contrariamente agli stereotipi, non abbiamo mai visto nessuno bere vodka! Anzi, i Russi amano accompagnare al cibo ‘beveroni’ dolciastri non alcolici…
– il cappuccino, almeno a San Pietroburgo, è una vera e propria istituzione: spesso lo abbiamo trovato addirittura più buono di quello italiano;
– le porzioni, al ristorante, per qualsiasi piatto, sono generalmente sempre molto misurate… la metà di quelle a cui siamo abituati in Italia; ecco perché, forse, le ragazze sono così magre… non mangiano!
– l’insalata che noi chiamiamo russa, qui in realtà è l’Olivier (e spesso, oltre agli ingredienti che conosciamo, include anche cubetti di carne, pollo o prosciutto);
– gli Italiani sono venerati e quando abbiamo detto di venire da Milano i russi danno per scontato che si lavori da Prada (!!);
– in generale vi è un senso di sicurezza diffuso, almeno per quanto riguarda piccola delinquenza e situazioni borderline: non abbiamo mai avuto incontri spiacevoli o pericolosi; addirittura ci è capitato di vedere poliziotti che invitavamo due senzatetto sdraiati vicino alla stazione ad alzarsi perché indecorosi… proprio un altro mondo rispetto a quello che, almeno a Milano, ormai siamo abituati a vedere!!

Infine, questi posti rilasciano la sensazione nostalgica di ‘distacco’ che raramente noi avvertiamo quando siamo di ritorno da un viaggio; è certamente questa emozione che accompagna i nostri ricordi e che inserisce la Russia nella ‘top five’ generale! Dasvidania!

Itinerario: San Pietroburgo => Bruxelles => Milano Linate