Ormai abbiamo preso dimestichezza con la difficile lingua gallese (almeno con la segnaletica stradale) e, precorrendo le belle strade dell’isola di Anglesey verso Holyhead, non ci stupiamo più di leggere in ogni dove “Araf!” che, pur ricordando un verso canino, in realtà non ammonisce altro che rallentare. Dopo aver attraversato la città di Holyhead, piuttosto industriale e trafficata anche a causa del terminal dei traghetti per l’Irlanda, lasciamo la Puffa e iniziamo a percorrere lo spettacolare percorso circolare lungo il promontorio. Il tempo è stupendo e l’aria è frizzante a causa di un vento piuttosto sostenuto che mai ci abbandona. Il sentiero si snoda tra un infinità di cespugli di erica e di felci e ci conduce a North Stack, scogliera a picco sul mare dove, in una costruzione all’epoca adibita alla segnalazione alle imbarcazione delle frequenti nebbie di questa zona, ha preso dimora un’artista locale, tale Filippa. Immaginiamo quanta ispirazione possa rilasciare un posto così selvaggio e solitario!

Proseguendo agevolmente sulla via pressoché sempre pianeggiante arriviamo a South Stack: è uno dei fari più spettacolari di tutto il Galles a cui si accede dopo una ripida discesa di oltre 400 scalini. Il Muslo si avventura nella discesa per scattare foto che rendano al meglio la bellezza di questo luogo mentre la Musla, al riparo del cappuccio della sua felpa, si gode questo panorama meraviglioso. Dopo oltre 8,5 km di piacevole trekking, giungiamo al punto di partenza che, nel frattempo, si è popolato di persone e di… cani! Consumiamo il nostro parco pranzo a base di frutta sulle sponde di un piccolo laghetto e qui assistiamo una scena davvero curiosa: alcuni non più giovani (ed è un eufemismo!) locali si divertono come matti a guidare spericolatamente barche telecomandate tra le più variegate; c’è il peschereccio e lo yacht di classe, il cacciatorpediniere e la barchetta da pesca. Anche noi, improvvisamente, torniamo bambini, affascinati da questo improvvisato quadretto locale!

Ci dirigiamo quindi a Beaumaris, nota località dell’isola in cui si legge non sia raro incontrare il Principe William passeggiare tranquillamente tra la gente (forse più frequentemente quando, qualche anno fa, qui ha abitato con Kate perché di istanza alla locale base della R.A.F.): atmosfera rilassata, lunga spiaggia di sabbia e deliziosi caffè. Dopo un cappuccino ristoratore, visitiamo il capo di Penmont Point in cui fa mostra di sé un piccolo faro a strisce bianche e nere che non può che riportarci alla mente il nostro amato Hook Head nel sud dell’Irlanda. Alla sera, per la cena, scommettiamo tutto su Bangor, la più grande cittadina nei dintorni del nostro B&B e clamorosamente… perdiamo! Il paese risulta completamente deserto e alquanto deprimente… sarà perché è domenica sera; ripieghiamo, senza alcuna alternativa, sull’unico ristorante aperto, ‘Royal Tandoori’, ancora indiano ma di qualità assai differente dal primo di Liverpool. Disgustati da spezie e curry ci ripromettiamo, la prossima volta, di muoverci prima alla ricerca del locale che ci ospiterà per cena! La Musla accusa i prodromi di un imminente ed epocale raffreddore!

Itinerario: Pentir – Holyhead (trekking 8,7 km.) – Beaumaris – Pentir (Km. 104)

Pernottamento: Plas Tirion B&B (curato e pulito B&B circondato con di fronte un pub e nulla più) a Pentir

Traccia Trekking:

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