Racconto

Periodo: 20 - 23 dicembre 2022

Paernottamento: Quality Hotel Saga

Il Grande Nord ci aspetta per festeggiare il nostro giorno magico, quest’anno particolarmente significativo; decidiamo di trascorrere qualche giorno nella Lapponia Norvegese, per godere dell’atmosfera incantata di queste terre che, in questo periodo dell’anno, non vedono mai il sole e solo nelle due/tre ore centrali della giornata si avverte una tenue luce crepuscolare che rende tutto ovattato e dai contorni indefiniti. Dopo un viaggio della speranza (mai quanto lo sarà il ritorno, però… ma questo non lo sappiamo ancora!) arriviamo a Tromsø quando ormai è notte, dopo un sostanzioso ritardo dell’aereo in partenza da Malpensa che ci fa perdere la coincidenza ad Oslo. Ha nevicato di recente, le strade sono lastricate di ghiaccio ma il nostro taxista si muove disinvolto per le stradine della cittadina che subito ci appare come un ordinato presepe illuminato, fatto di sali e scendi, in cui ogni casa ha una qualche luce di Natale a rendere ancora più magica l’atmosfera! Siamo davvero in una zona remota del mondo ma Tromsø conta ben oltre sessantamila abitanti ed è conosciuta come la Parigi del Nord per il suo carattere vivace e pieno di vita, sin dal lontano 1800.

Dopo un sonno ristoratore nel nostro hotel che affaccia sulla cattedrale della città e in parte anche sul mare (Tromsø è di fatto un’isola) ci svegliamo consapevoli che non vedremo mai la luce del sole: alle 10.30 di mattino c’è un relativo chiarore e quindi iniziamo a percorrere la via principale (Storgata), già affascinati dalla magia di luci natalizie che ci circonda. E’ il 21 di dicembre e vogliamo rendere indimenticabile questa giornata con un programma già pianificato ovviamente da casa. Il freddo è pungente ma siamo ben equipaggiati e quindi l’unica parte a soffrire è il viso, causa un venticello che ci accompagna mentre attraversiamo a piedi lo scenografico Bruvegen Bridge; per il resto scarponcini, pantaneve, cappello, piumino e guanti fanno davvero il loro dovere! Giungiamo davanti alla Cattedrale dell'Artico, costruita in stile moderno negli anni sessanta e spesso paragonata alla celebre Opera House di Sydney, per le evidenti similarità architettoniche. Attraversiamo una zona residenziale ammirando ancora con stupore la cura con la quale i residenti addobbano le proprie case nel periodo natalizio; questo trasmette un senso di calore ed accoglienza che non ricordiamo di aver sperimentato in nessun altro luogo. La giornata limpida aiuta il chiarore del sole, nascosto a queste latitudini, a farsi avanti… non si può dire che ci sia molta luce, ma è quanto basta per scattare belle foto soprattutto quando, in funivia, raggiungiamo la sommità del monte Storsteinen, con vista panoramica su Tromsø e sui fiordi. Lo spettacolo è davvero di una bellezza incomparabile! Il monte è alto solo poco più i 400 metri ma l’impressione che si ha, data dalla neve, dal freddo e dal panorama sottostante anch’esso tutto innevato, è di trovarsi in cima al mondo! Festeggiamo il nostro 21 pranzando al ristorante della funivia con burger veggie e spezzatino di renna, sorseggiando vino rosso davanti alla città sottostante che mano a mano entra nelle tenebre: le luci, in realtà, rimangono perennemente accese in quanto anche nelle ore centrali della giornata è come se si fosse nel tardo pomeriggio invernale delle nostre latitudini. Riscendiamo e questa volta prendiamo il bus per fare ritorno all’hotel e scaldarci un po’ in quanto, alle 17, ci aspetta l’appuntamento con la guida che ci condurrà alla scoperta delle luci dell’aurora boreale! Viaggiamo in un minivan con una famiglia francese e una coppia di tedeschi: ci addentriamo nella tundra puntando verso nord-ovest. La guida è molto esperta e appena pensa si possa verificare il fenomeno ferma il mezzo e ci fa scendere nell’oscurità più profonda. La combinazione luna nuova e cielo sereno rilasciano uno spettacolo meraviglioso di stelle, poi il cielo si tinge dolcemente di verde chiaro che persiste e si sposta lentamente. I bagliori vanno e vengono, spariscono per tornare più intensi fino a diventare veli di un verde intenso che si dispiegano fino al suolo. Davvero una meraviglia della natura. Nel guardare il display della macchina fotografica, sempre pronta e fissa sul cavalletto, l’inquadratura mostra uno splendido arco verde sulle montagne che si riflette nel mare. L’immagine sul display è stupenda, tanto da sembrare finta. L’aurora nella realtà non appare altrettanto intensa e soprattutto non è così colorata. Bisogna dire che la macchina fotografica è molto sensibile alle frequenze del verde e ha un vantaggio rispetto all’occhio umano: la possibilità di variare il tempo di esposizione anche di alcuni secondi, permettendo di raccogliere più luce e rendere l’immagine finale davvero straordinaria. Le luci dell’aurora illuminano costantemente il paesaggio notturno riflettendosi sulle acque che circondano le isole di questo incantevole arcipelago. Un fuoco sulla spiaggia a-13 gradi, zuppa di lenticchie calda, dolci e bevande bollenti ci fanno ammirare l’evolversi delle strisce di luce nel cielo, da non stancarsi mai di ammirarle. Poi, intirizzititi dal freddo e cullati dalla guida esperta del nostro autista, giungiamo al nostro hotel, felici di aver trascorso questa giornata che rimarrà indimenticabile!

Siamo al secondo giorno e il tempo oggi è cambiato, in quanto nevica e tira vento! Ormai abituati al clima rigido, non ci scoraggiamo e facciamo un’intensa sessione di shopping nei ben negozi della via centrale prima di gustarci una zuppa ai funghi da 'Pastafabrikken' per poi presentarci alle 13 all’altra escursione prenotata da casa, sled dog… si va in slitta con i cani! Dopo un tragitto di circa un’ora a bordo di un pullman che si inoltra in zone poco popolate (ma sempre illuminate a festa!) giungiamo a Breivikeidet, dove vi è l’allevamento di cani husky e di diverse razze per trainare le slitte. Chi ci conosce sa quanto amiamo gli animali e ancora di più abbiamo un debole per cani e gatti e quindi eravamo un po’ curiosi e al tempo stesso dubbiosi se fare questa esperienza. Ma ci ricrediamo! Dopo che ci vengono fornite le immancabili tute termiche e torcia da testa, partecipiamo al briefing in inglese che spiega a noi e ai nostri compagni di avventura come guidare la slitta, come fermarsi e frenare e soprattutto quale distanza tenere dalla slitta che precede. Il Muslo guarda la Musla preoccupato… non pensavamo di dover guidare la slitta in autonomia, al buio e in mezzo ad un bosco innevato! In realtà l’impresa si dimostra più semplice delle spiegazioni: i cani sembrano esattamente sapere dove andare e con quale passo; infatti non corrono, trotterellano senza alcuna apparente fatica, anzi, felici di poter essere liberi di correre nella natura. Il primo a guidare è il Muslo: dopo i primi tentennamenti, si muove sicuro e in totale controllo del mezzo, mentre la Musla è comodamente seduta nella parte anteriore, a volte con la sensazione di schiantarsi su qualche albero innevato (!) e si gode la sensazione indescrivibile di libertà che questa attività rilascia. Quando abbiamo già fatto alcuni chilometri ed è passata più di mezzora, si fa cambio ed anche la Musla si dimostra a proprio agio nel portare il Muslo sano e salvo a destinazione! I cani, eccitati e vogliosi di correre nella neve, si voltano abbaiando quasi a dire “Allora, andiamo?”. All’arrivo finalmente è il momento delle coccole: accarezziamo i nostri cani, cinque per slitta e anche gli altri, alcuni a riposo nelle loro cucce-casette tutte dotate di nome personalizzato: sono tutti così dolci, docili e affettuosi che non possiamo pensare che siano trattati male! Dopo una visita alle cucciolate (meravigliosi batuffoli scodinzolanti!), ci viene offerto un the caldo, un dolce e qualche spiegazione interessante su questo allevamento di cani da slitta: sembra proprio che il correre nella neve sia nel loro istinto, esiste una gerarchia tra di loro nelle varie squadre a seconda del carattere e, una volta che dimostrano di non avere più voglia di correre, vengono dati in adozione alle famiglie del posto per godersi la meritata pensione! D’estate anche loro fanno le ferie in quanto in parte soffrono il caldo e quindi trascorrono il tempo a sonnecchiare o al massimo a fare qualche giretto in spazi recintati. Insomma, non abbiamo mai la sensazione che siano animali sfruttati, frustrati o maltenuti, anzi! Concludiamo la nostra serata inerpicandoci per una via in salita di Tromsø e ceniamo con una buona pizza dai nostri connazionali di 'Casa Inferno'! Il ritorno è uno spasso, considerando che vi è tutta neve pressata mista ghiaccio e che si scivola costantemente!

E’ l’ultimo giorno e facciamo una ricca colazione nel nostro hotel, contornati esclusivamente da giapponesi; parlando con la reception ci viene detto che quest’anno c’è un vero e proprio boom di turisti provenienti dal Sol Levante sui quali avremmo molte cose da dire, soprattutto su come si comportano al buffet della colazione (!!). Facciamo poi ancora due passi nel centro città per gli ultimi acquisti. Nonostante la mancanza di luce solare, torniamo a casa con una sensazione di calore data da tutte queste case illuminate che sembrano invogliare chi sta fuori ad entrare e ad essere accolto! Come ci sembreranno spoglie le abitazioni intorno a noi, una volta a casa, e soprattutto come ci stupiremo nel rivedere il sole! Non che ne abbiamo sentito la mancanza, ma viaggiare è proprio questo: apre la mente e rende le esperienze quotidiane vissute a casa più vivide e consapevoli!

Dall’aeroporto di Tromsø, poi, inizia la nostra odissea: prima sbagliamo terminal (in realtà l’aeroporto è in ristrutturazione e le indicazioni non sono poi così chiare), poi siamo “deportati” in una sorta di grande hangar che funge da terminal per le partenze internazionali. Qui consumiamo un triste pranzo a base di patatine e biscotti confezionati, le uniche cose vendute dal baretto approntato alla bell'e meglio in quell’area, in attesa del volo per Londra. Arrivati ci viene comunicato che il nostro volo per Malpensa sarà in ritardo, inizialmente di un paio d’ore. Prendiamo la notizia con filosofia, quasi con allegria, visto che abbiamo a questo punto molto più tempo per goderci una cenetta in un ristorante mediorientale (gestito dagli immancabili italiani!) a base di meze e birre! Lavoriamo anche un po’ al pc ma poi la situazione precipita e decolliamo da Gatwick all’1.30 anziché alle 21.15 previste… risultato, a letto a Casa Musla alle 4.50!!! Stravolti…

 

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