Dalmazia e Mostar 15

 

Racconto

Periodo: 28 maggio - 3 giugno 2015

Itinerario: Vodice - Isola di Prvic - Mostar (Bosnia) - Medugorjie (Bosnia) - Cascate di Kravice (Bosnia) - Sibenik - Primosten - Rogoznica - Trogir - Zara - Isola di Pag - Senj - Trieste - Soave

Distanza percorsa: 2.351 km

Pernottamenti: Casa di Tomica a Vodice, Hotel Villa Park a Mostar e Accomodation Salvia a Sveti Juraj

 

Map_CroaziaTorniamo in terra croata dopo quasi quattro anni ma soprattutto in compagnia dei genitori della Musla, assidui frequentatori di queste zone dagli anni ’70 fino a prima dell’inizio della guerre jugoslave. Partiamo in un assolato e fresco pomeriggio milanese e abbiamo la fortuna di non trovare gran traffico lungo la strada fino al confine di Trieste; entriamo in Slovenia dalla dogana di Pesek e con la calda luce del tramonto, attraversiamo le bellissime e boscose colline slovene fino a giungere a Pasjak. Dopo pochi chilometri da qui diparte la comoda autostrada croata A1 (a pieno regime dal 2005) che sostituisce la più faticosa e trafficata statale costiera e che ci porta dritti diritti a Vodice, dove abbiamo prenotato un bell’appartamento per la durata della vacanza. Qui conosciamo il nostro simpatico padrone di casa e soprattutto, dopo 10 ore esatte di auto, cadiamo nelle braccia di Morfeo nella nostra bella e spaziosa sistemazione.

Venerdì è il giorno della gita all’isola di Prvic, a poche decine di minuti di battello dal porto: in attesa di imbarcarci, gironzoliamo per Vodice e ne apprezziamo la tranquillità e la bellezza delle sue spiagge; si vede che la stagione non è ancora iniziata! Giungiamo a Sepurine, primo punto di approdo dell’isola, e ci accorgiamo che poco o nulla è cambiato rispetto al 2011 e, più sorprendentemente, rispetto agli anni ’90; l’isola è un paradiso di silenzio e natura: non vi sono macchine e l’unica stradina che la attraversa è un sentiero battuto che collega Sepurine all’altro porto dell’isola, Prvic Luka (in croato ‘luka’ significa appunto porto). Qui pranziamo ottimamente al ristorante ‘Mareta’ dove gustiamo formaggio di Pag (in attesa di acquistarlo in loco), ćevapčići (le famose polpettine di carne speziata che il Muslo sognava già in Italia), calamari e trancio di tonno per i non carnivori. L’aria è fresca e ci dissuade da qualsiasi nuotata in mare; passeggiamo invece tra le silenziose stradine di Sepurine apprezzandone ancora una volta la sua atmosfera senza tempo. Come concludere questa meravigliosa giornata se non con un buon piatto di spaghetti all’aglione da noi cucinato e una fresca bottiglia di Traminac (versione locale del Traminer) gustata sul terrazzo della confortevole casa di Tomica?

Sabato lasciamo Vodice alla volta di Mostar: oggi il caldo si fa sentire (non riusciremo mai ad immaginare l’entroterra bosniaco con un clima differente!) e ne abbiamo un assaggio quando ci fermiamo per una breve sosta a Počitelj, vero gioiellino dall’architettura orientale. Dopo esserci sistemati nel comodo hotel Villa Park, già sperimentato quattro anni fa, mangiamo velocemente un’insalata e iniziamo a bere litri di acqua per combattere la calura: certo non si raggiungono i 38°C sperimentati dai Musli in piena estate ma sovente invidiamo i ragazzi locali che, dietro lauta mancia, si tuffano nelle fresche e verdi acque della Narenta dal famoso ponte ricostruito dopo essere stato bombardato e distrutto dai Croati nel 1993. La città porta sempre con sé i segni della guerra, con palazzi devastati dai colpi di mortaio lasciati in rovina quasi per ricordare a turisti e abitanti cosa abbia significato quel perido per la Bosnia. Una volta tornati in hotel per rinfrescarci, ci immedesimiamo ancora di più nella vicenda della guerra bosniaca guardando un lungo documentario della BBC che ci mostra la devastazione delle strade in cui oggi vi sono bancarelle per turisti. Finiamo la giornata cenando divinamente nel medesimo ristorante del 2011 – lo ‘Sadrvan’, pregevole – dove, a suo tempo e con grande rammarico, il Muslo non era riuscito a terminare il suo piatto di carni alla griglia; questa volta lui e la Laurina onorano a pieno la cucina, finendo due giganteschi piatti di carne (mentre i vegetariani si attestano su una più sobria accoppiata di cocotte di polenta e formaggio e funghi cremosi).

Domenica si torna verso il mare: dopo una necessaria sosta a Medugorjie (di cui ampiamente avevamo scritto nel viaggio passato), deviamo verso la frescura delle cascate di Kravice che, in piccolo, ci ricordano molto quelle del Krka in Croazia. Il caldo si fa deciso e quindi, dopo esserci rinfrancati con un ottimo gelato sul lungomare di Podgora (che pur essendo domenica risulta pressoché deserto), ci rilassiamo sulla bella e lunga spiaggia di ciottoli di Tucepi, tranquilla località turistica prima di Makarska e qui facciamo il nostro primo bagno! Tornando verso Vodice ci fermiamo in una ‘pekara’ (l’onnipresente panetteria che si trova un po’ ovunque) a fare provviste per la cena che ci godremo sul nostro terrazzo, dove spira un piacevole venticello con temperatura assai più fresca rispetto all’entroterra.

Lunedì percorriamo un giro ad anello lungo la costa visitando dapprima Sibenik: è davvero piacevole perdersi nelle sue strette viuzze lastricate (vero e proprio marchio di fabbrica di tutti i centri storici croati) fino a giungere alla bellissima fortezza di San Michele da cui si gode un meraviglioso panorama sulla foce del fiume Krka. Notevole è anche la cattedrale di San Giacomo, patrimonio UNESCO. Percorriamo la spettacolare strada costiera che ci regala continui scorci da sogno su un mare di incomparabile bellezza. Dopo una passeggiata nel caratteristico paesino di Primosten, giungiamo a Rogoznica, situato in una posizione curiosa su un'isola all’interno di una baia collegata alla terra ferma da un ponte. Visitiamo Zmajevo Oko (l’occhio del dragone), piccolo e profondo lago d’acqua salata su cui si narrano molte leggende e quindi pranziamo ottimamente al ristorante ‘California’: di particolare menzione i calamari in salsa di salvia (raccolta in loco) scelti dalla Musla! Un bagnetto nella vicina spiaggia di Kopara ci rinfranca prima della visita alla stupenda Trogir, luogo in cui per la prima volta - a prescindere, ovviamente da Medugorjie che è un capitolo a parte - troviamo orde di turisti, per lo più giapponesi. Tornati a Vodice, mangiamo a base di ćevapčići e pizza, quest’ultima assai salata e che farà patire la Musla con attacchi di sete continui durante la notte!

Martedì, a malincuore, lasciamo la nostra sistemazione a Vodice e iniziamo a macinare chilometri in direzione nord. Prima tappa è la meravigliosa Zara, sulla quale troppo ci sarebbe da dire: negli ultimi anni il già bellissimo centro storico è stato arricchito dall’organo marino, affascinante struttura che, attraverso un sofisticato sistema di canne sotterranee, produce suoni differenti a seconda del moto ondoso del mare. Risaliti in macchina, attraversiamo lo spettacolare ponte che ci conduce all’isola di Pag: un paesaggio brullo e quasi lunare ci accoglie e lo stacco tra le il bianco delle colline e l’azzurro del mare è davvero di grande effetto! Il sole inonda l’isola e il suo capoluogo, Pag, dove passeggiamo in cerca di un ristorante, non prima di aver acquistato il famoso ‘Paski Ser’ (formaggio di capra dal sapore particolarmente deciso dovuto all’alimentazione ricca di salsedine delle capre locali). Consumiamo un pasto delizioso alla ‘Barcarola’ dove la simpatica proprietaria ci intrattiene parlandoci in un fluente italiano. Il vino bianco scorre a fiumi, accompagnando piatti di pregiato prosciutto dalmata e, ovviamente, formaggio di Pag. Risaliamo in macchina e, come da tradizione dei Musli, imbocchiamo una spettacolare strada costiera in direzione Novalja che ha un certo punto… si fa sterrata! Lo spettacolo selvaggio della costa è davvero impareggiabile! A questo punto vorremmo trovare una spiaggia dove rilassarci: puntiamo con decisione a quella di Cista, di cui avevamo letto molto bene, ma con nostro disappunto la strada (sterrata) che lì conduce è sbarrata da un cancello da pascolo (probabilmente perché non siamo ancora in stagione). Così accade per tutte le deviazioni sulla destra verso il mare fino ad arrivare alla spiaggia di Zrce, e qui l’amara sorpresa: la spiaggia è sì spettacolare ma animata da compagnie di giovani vocianti e tendenti all’alticcio. Sembra che tutte le persone che non abbiamo incontrato in questo viaggio si siano qui concentrate! A posteriori, scopriremo poi, che l’isola di Pag è diventata, nel corso degli anni, una sorta di Ibiza dell’Est. Fuggiamo veloci giusto in tempo per prendere al volo il traghetto delle 15.30 che fa la spola tra l’isola e Prizna sulla costa dalmata. Con le orecchie un po’ storte, la Musla, desiderosa di farsi il bagno, punta il dito sulla cartina e sceglie a caso il posto deputato: la sorte vuole che Jablanac, questo il suo nome, sia un piccolo gioiellino con vicino il bellissimo fiordo di Zavratnica che i Musli esplorano a piedi lungo il sentiero che diparte dalla spiaggia. Facciamo l’ultimo bagno della vacanza a Sveti Juraj, sugli scogli davanti alla nostra bella sistemazione ‘Accomodation Salvia’, dove la proprietaria ci accoglie con quattro bicchierini di grappa! Ceniamo ottimamente al ristorante ‘Kod Veska’ di Senj e poi godiamo delle luci del tramonto della nostra ultima sera in terra croata.

Mercoledì salutiamo il mare e sotto un caldo che si fa sempre più soffocante, giungiamo a Trieste agevolmente, grazie anche alla nuova bretella autostradale che ci consente di aggirare la città di Fiume. Trieste, mai visitata prima dai Musli, ci stupisce per l’eleganza e il suo aspetto più mitteleuropeo che mediterraneo, eredità dell’influenza austriaca. Meravigliosi palazzi ben tenuti, centro pedonale, bella gente e stupende piazze, su tutte, ovviamente, piazza Unità d’Italia. Sorseggiando uno spritz, che qui come in Veneto è una vera e propria consuetudine, assaggiamo gustosi primi piatti al ‘Lab Lunch Aperitif Bar’ prima di rimetterci in marcia verso l’autostrada. Qui, ahimè, troviamo le conseguenze di un ingorgo epocale di 70 chilometri, creatosi a causa di più incidenti in mattinata. Per fortuna, la corsia riservata alle automobili (e non ai TIR) scorre abbastanza e ci permette di arrivare nel pomeriggio a Soave, sosta già prevista nella pianificazione dei Musli, alla ricerca di acquisti enologici! Il paesino, bandiera arancione del Touring Club Italiano, è davvero un gioiello medievale in cui è davvero un piacere ricaricare le batterie dopo il caldo patito sull’autostrada. Contenti per gli acquisti alla Cantina Sociale di vino DOC locale, puntiamo decisi verso la nostra casa di Azzio, arrivandoci a un orario che neanche nelle più rosee delle previsioni avevamo sperato dopo il traffico sulla A4.

Sono stati giorni rilassanti e spensierati in cui, ancora una volta, abbiamo potuto apprezzare la bellezza della Croazia e la gentilezza dei suoi abitanti: confrontando le nostre esperienze di viaggio possiamo sostenere che, per quanto riguarda la bellezza della costa e del mare in generale, a nostro avviso questa terra supera la nostra amata e indimenticata Grecia che, però, continua ad essere superiore in termini di ‘atmosfera’ e di cibo… !

 

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